sabato 3 settembre 2011

VUOTO

Domani il post sarà pieno di cose. Certo che è difficile scrivere di cucina mentre si è a dieta stretta e si mangia poco a casa...
Domani mi esibirò pella "frittata quasi inesistente" e in piatti di memoria.
La memoria fa molta parte del nostro cibo. Leggevo Gourmet di Jiro Taniguchi


e anche se lui parla di cucina giapponese, ho scoperto che la memoria era la stessa sensazione, la carne in scatola, adirittura, aveva lo stesso sapore di memoria.
Jiro ne compra per uno spuntino notturno (ricco di molte altre cose giap) e io penso "a me la carne in scatola – per lo più Simmenthal – ricorda solo certi pranzi o cene dell'infanzia, anche se non la si faceva spesso". Vignetta successiva. Jiro dice: ""Non c'è niente da fare: ogni volta che mangio carne in scatola, mi tornano in mente i tempi dell'infanzia!".
Commossa chiudo questa parentesi. E aggiungo le immagini del fumetto:


Ma pensate, pensate SOLO ai cibi della vostra infanzia, ricordate i sapori o la sensazione che provavate?

10 commenti:

  1. Un po' sì un po' no. Ricordi lontani: i confetti della domenica, quando di dolci se ne mangiava appunto una volta la settimana (adesso i confetti non li mangio, troppo dolci). Il latte con il pane mezzo duro, quello avanzato (dalla nonna, metà anni settanta), mi sembrava così dolce, buono. Sempre dalla nonna lo zabaione con il caffè - buonissimo!

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  2. Il sapore delle ciriole, il pane di Roma che non si trova più, e delle ciriole il culetto, il punto più duro che si faceva ammollare nel latte per masticarlo goduriosamente. Il risotto con la carne macinata che mia madre si ostinava a impormi e che mi dava la nausea. Il mottarello e il gelato alla banana. Le paste della domenica, girelle di pandispagna farcite di crema al burro ipercolesterolica e sognata.

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  3. Troppi ricordi... la mia bisnonna raccoglieva questa insalata chiamata "porchiacca", dalle foglie carnose, la condiva con olio d’oliva, sale e aceto... non l'ho più vista in giro, mi piacerebbe riprovare quel sapore di un tempo... E mia mamma mi preparava una deliziosa torta di ananas e noci, ma la ricetta che si trova in giro non è la stessa, e quella originale è andata dimenticata... E poi i "cannaritoli" dolci calabresi delle mie origini (da parte di nonna materna), fritti e poi ripassati nel vino cotto (che ormai non si trova quasi più)... Argh... mi è venuta fame...

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  4. La fetta di pane bagnata col vino rosso e lo zucchero.. la merenda più gettonata della nonna! Tutte le volte che mi viene alla mente mi prometto di riassaggiarla e invece ancora niente! eppure sono ingredienti che ho sempre a portata di mano. E poi c'era anche lo zabaione a metà pomeriggio, alla faccia della tv che passava la pubblicità delle girelle motta.

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  5. @Tutti, come vedete ho aggiunto l'immagine e ho meso anche un nuovo post a seguito...
    @Pat i dolci solo la domencia! Non era proprio così da me, ma è vero, le paste e comunque molta meno abbondanza "inutile". I confetti non sono dolcissimi, io odio lo zucchero, ma i confetti buoni no :) per il resto mi stai citando proprio cose che ho messo nel librino delle merende.. e mica solo tu ;)
    @marzipan, io non conosco le ciriole, essendo venuta a roma in tempi recenti, ma è vero, ogni città ha il suo sapore di pane, e di pane di epoche diverse, anche, anche tu con i gelati confermi cose che ho scritto, bene bene... per le paste quelle che dici tu non erano le mie preferite, ma vero, erano dei grandi classici!
    @Massi, possibile che non si posa trovare quell'insalata? indagherò tra amici. M averamente molte verdure e frutta spariscono, sapori perduti per sempre. Le pere cannela, per esempio, ne parlerò. Ma la ricetta ananas e noci???? la VOGLIO! azz dolci calabresi comprendo e passo a ad altro, anch'io fame , ma leggiti il tè sopra :)
    Ma. ma noi dobbiamo conoscerci! il pane e vino lo cito nel librino, ma non come esperienza mia, però ti dice come e quanto sono cambiati i tempi! lo zabaione (o l'uovo sbattuto) è la più classica e universale credo.
    A proposito, visto che sui sapori, a parte Massi tutti vi siete buttati sulle merende, domani chiudo il libro, che passa ala correttore di bozze, ma s e avete un'aggiunta pazzesca parlate ora o non parlate mai più! :D

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  6. la mela grattuggiata perche intera mi dava la sensazione che fosse frutta

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  7. @FronzA e sì, già messa e molto mangiata piccola, tutt'altra cosa che la mela intera, concordo, una vera magia di trasformazione :)

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  8. -il pane scaldato con olio e sale (una specie di fettunta senza aglio)
    -pane con le tavolette di cioccolata militare super fondente e durissima, a volte con i biscotti/gallette sempre dell'esercito, nelle confezioni argentate.
    -e un signore mio vicino di casa che potrebbe essere bisnonno mi raccontava della fetta di pane intinta nel brodo.
    Insomma il pane c'era sempre. W il pane!
    cia'
    lid

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  9. che meraviglia!! sto leggendo gli anni dolci di Taniguchi il riferimento al cibo è continuo, a ricordi e sensazioni...quotidianità a me vengono in mente oltre che i sapori di un tempo..i sapori dei viaggi, degli incontri..e ogni volta che cucino è come se ricreassi quell'immagine e sensazione ..anche quando lo preparo a volte necessito della musica balinese..o quella spagnola...sembra che tutto entri nel cibo..

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  10. @padhi vero! che bello... anni fa, per le serate musicali di un amico, si pensava infatti di accompagnarle a cibi "locali" a sapori che si associassero alla musica. Tutto si unisce, odori, colori, i ricordi nascono spesso da sensazioni olfattive, da visioni all'angolo dell'occhio, e ritrovare sapori idntici è difficilissimo. Taniguchi è un mago della memoria.

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