mercoledì 2 marzo 2011

BilBOlbul (a Bologna, sul Corrierino e nel piatto)

Siamo o no un blog di ricette? allora eccola qua, inutile che ve la ripeta io... gira in rete con 3000 versioni, ma questa riproduce quella originale, del Talismano della Felicità, dunque mi appoggio a lievito e spine 


Bilbolbul, è un dolce d'anteguerra , ve lo riporto da lievito e spine:


Per 8 persone:
200 g di farina 00
250 g di zucchero a velo
100 g di cacao amaro
la buccia grattata di 1 arancia
una punta di cuc.no di cannella
1 bustina di lievito per dolci (nella ricetta originale 4g di bicarbonato e 4g di cremortartaro)

e io proporrei di provarci, almeno mettendo poco lievito e un po' di bicarbonato, che ha un senso suo...
250 g di latte
burro per ungere e pangrattato

Imburrate e impangrattate una teglia a cerniera da 22-24 cm di diametro. Il pangrattato al posto della farina darà una sensazione di croccante sui bordi della torta molto piacevole.
Setacciate la farina, lo zucchero, il cacao e il lievito, unite la buccia d'arancia e la cannella. Diluite con il latte e amalgamate bene senza però lavorare troppo. Il composto verrà piuttosto consistente.
Distribuite il composto nella teglia e cuocete in forno caldo a 180° per circa 30 minuti. Fate comunque la prova stecchino e poi fate freddare su una gratella. 



Mi ricordo che le mie zie lo citavano, ma preferivano la Sacher torte, forse ricordava loro qualcosa di brutto. Un mio zio è morto in Africa in quegli anni di guerra.


Il nome della torta deriva da un personaggio storico e fantastico de «il Corriere dei Piccoli», inutile dire qui tutta la storia del giornale, allegato al «Corriere della Sera», che portò il fumetto in Italia nel 1908 (e che così male fu ricordato un paio di anni fa... a parte una bella mostra milanese).
Mussino inventò un negretto (in quei tempi di razzismo, nel senso proprio di superiorità razziale), che era del genere sveglia-al-collo, ma con tratto ricco e realistico e un colpo di genio, per cui il personaggio rendeva visibili e vere le metafore... insomma se scappava con le ali ai piedi, aveva davvero due ali alle caviglie, se aveva un diavolo per capello i diavoletti saltellavano sulla sua testa.
Posto qui un paio di esempi e un link  di riferimento.




Se penso che ho sempre sognato di fare piatti e dolci dedicati ai fumetti... la torta bilbolbul mi riporta in particolare a un mia fissa: la torta Cush (l'amico africano di Corto Matese), che pensavo come due strati di pasta sablé aromatizzata alla cannella, con una crema la té verde all'interno, e spolverizzata di cacao in superficie... che ne dite?


Tornando a Bilbolbul, personaggio che lessi solo in rare antologie e di cui non si trova un accidente in giro, ma che vorrei leggere e ridisegnare anche, in chiave attuale, l'ho tirato fuori oggi perché a Bilbolbul è dedicata l'omonima manifestazione bolognese dell'Associazione Hamelin. E non so a dire che vedere e visitare, ma bisognerebbe andarci.  Io compaio 3 volte, e la domenica alle 11 presentiamo «ANIMAls» parlando del rapporto tra letteratura e fumetto, e dove? Alla COOP, tutto torna!
Venita a BilBOlbul , o mangiate la torta... o leggetevi Corto Maltese nelle avventure africane!

3 commenti:

  1. questa canzone ci cade a fagiuolo(quello secco xrò)..
    http://www.youtube.com/watch?v=VJfJrNLalOU&feature=related
    (da ascoltare magari mangiando una fetta di torta cush!)

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  2. Bella!
    e in senso diverso pure questa, che ben racconta l'epoca della torta qui menzionata... http://www.youtube.com/watch?v=GAwaj9Lngw0
    (la conoscevo nella versione di Paolo Poli, cui questa versione è un omaggio (grazie e bravo Castagnari)

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  3. La mostra a Milano mi era molto piaciuta, riportandomi all'infanzia e all'adolescenza. Io ho cominciato a (farmi) leggere il Corrierino a tre anni e ho continuato finchè la decenza lo ha consentito. Corto Maltese, Pandora....

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