Disperse nel mio computer.
Sono giornate pesanti. Il lavoro è tanto, il tempo poco... parlo proprio di tempo, infatti nel mio caffè a colazione, questo mese. Tempo che porta via gente (oggi Tabucchi), tempo che cambia come solo a primavera sa fare, poco tempo per cucinare, orari sballati oggi, con l'ora legale.
Tutto ciò mi ha fatto scattare poche foto le volte che cucinavo, distratta più da odori sapori ospiti, che dall'idea di poi scrivere qua.
E così mancano degli esperimenti interessanti e buoni.
Ma recupero dalla memoria elettronica un po' di immagini e vi racconto su.
Era una festa spostata
quando tutto si sposta non va bene.
Poi va bene lo stessi, certo, ma le cose si devono fare al momento.
È così che alcune sono sparite, almeno nelle immagini.
I cibi però sono venuti tutti particolarmente buoni.
Quel che rimane in immagine:
RATATOUILLE
È un piatto che va sempre bene e vari col variare delle stagioni.
Sempre più apprezzo i piatti legati al momento. Attendo con ansia di tornare a Procida tra aprile e maggio per mangiarmi l'insalata di limoni (vi ricordate?), o il tonno di primavera...
Insomma ecco la ratatouille, per il reparto vegetariani:
Ingredienti
verdure in modo equilibrato tra loro, possibilmente:
zucchine dolci
melanzane
cipolla in misura aromatica
peperoni (d'estate piena)
poco sedano
pochissima carota
finocchio (attenzione che non prevalga)
broccoli o simili (d'inverno e anche qui con mano lieve)
un pugno di fagiolini a pezzetti
qualche pomoderetto tagliato a metà o quarti
1 o 2 spicchi d'aglio (interi o tritati, a gusto)
se ci sono pochi fagioli freschi
io le patate non le metto, così può durare giorni, ma ci stanno
alla stagione piselli o fave
altri ed eventuali
aromi tipo origano, menta, rosmarino e un po' di coriandolo
sale il giusto
olio da coprire il fondo della pentola
Procedimento
tagliare le verdure a tocchetti di misura simile (più piccole le più coriacee).
disporle nella teglia con l'olio mettendo più in basso le più lunghe alla cottura.
salare aromatizzare e mescolare
mettere a fuoco lento e ben coperte
(i pomodori aggiungerli anche a metà)
L'acqua dovrebbero farla da sole, oppure aggiungerne poca poca alla bisogna
volendo spruzzare di vino bianco e far evaporare scoperto, poi chiudere di nuovo e proseguire cottura
ci vuole un po'
(1 oretta almeno)
consigliati tegami di ghisa o di coccio oppure i comodi antiaderenti (che io uso solo per grandissime dosi)
carne:
POLPETTE VERDI (da cantare sull'aria di Montagne verdi )
Ingredienti
• Carne di manzo tritata (diciamo 3 hg) (variante, anche pochissima salsiccia, mescolata all'impasto)
• Spinaci (o bietine) circa un mezzo chilo.
• Formaggio grana (50 gr o anche più)
• prezzemolo fresco tritato
• sale per bollitura
• a scelta pochissima menta o pepe
• 1 spicchio d'aglio (solo odore)
Procedimento
• Lessate in acqua salata, strizzate e tritate gli spinaci o le bietine
• In una terrina, che avrete strofinata con lo spicchio d'aglio, mettete la carne.
• Impastate molto bene aggiungendo il formaggio e gli aromi, assaggiate di sale (e formaggio) e regolate.
• L'impasto deve risultare morbido e compatto, non duro.
• Fatene delle pallette grandi poco più di una noce.
• Potete cuocerle in una padella antiaderente appena unta, coprendo durante la cottura, oppure al forno in una teglia unta d'olio, a 200 gradi per circa 1/4 d'ora, rigirandole un po'. Volendo spruzzate con un goccio di vino bianco.
Sono ottime sia calde che fredde, l'importante è che restino molto morbide, altrimenti raffreddandosi si asciugano troppo.
Io le ho accompagnate ad altre polpette
POLPETTE DI RICOTTA E CARNE
in cui la carne si unisce alla ricotta, rapporto 2/3 carne 1/3 ricotta e un po' di grana, sale, pepe, aromi a scelta, ma senza eccedere. Stesso procedimento e stessa cottura.
e arriviamo a uno dei dessert:
ARANCIA MEDIORIENTALE
Ingredienti
• arance tarocco da sugo (o arance buone saporite) 1 a persona
• zucchero (meglio il vero di canna, tipo mascobado), mezzo cucchiaio scarso a persona
• cannella in polvere, mezzo cucchiaino a persona
• pinoli (non obbligatori)
• se le arance non sono trattate anche un po' di buccia, senza il bianco, tritata o grattugiata.
Procedimento
• grattugiare o tritare la buccia di un'arancia ogni 2 o 3...
• sbucciare le arance e togliere il più possibile la parte bianca (quella più spessa)
• tagliarle a metà e poi a fette sottili ma non troppo (mezzo centimetro)
• Disporle su un piatto largo e piano, senza o quasi sovrapporle tra loro.
• cospargerle uniformemente di pochissimo zucchero, e poi di cannella (con delicatezza)
• seminarci sopra anche la buccia d'arancio e un po' di pinoli (non obbligatori)
• Lasciar riposare almeno un quarto d'ora e servire fresche.
Come vedete ingredienti economici, sani, cibi delicati...
un'altra volta vi parlerò del mio pasticcio al ragù versione facile, leggera e veloce (a parte per il ragù).
Per ora resta che cosa leggere.
Ci vuole qualcosa di leggero.
Perciò niente Baudoin di Viva la Vida, sebbene si legga con facilità (e domenica prossima la sua leggerezza la racconterà all'Auditorium di Roma), e neppure Tardi... insomma ci sono pochi libri leggeri tra le graphic novel... me ne rendo conto ora. La leggerezza ce l'avevano Pratt e Moebius, poi tutto è cambiato. La vita attorno ha reso molto più drammatici gli autori di fumetti. naturale. Ma mi accorgo che di questo ci sarebbe da parlare. La leggerezza, a volte insostenibile, come diceva Kundera, può mancarci.
Allora, visto che oggi è morto Antonio Tabucchi, perché non i Volatili del Beato Angelico... che cosa più leggero di angeli e uccelli?
Non è un fumetto, lo so.
Ma la mano di Tabucchi, sempre delicata e lieve, lo è particolarmente in questi racconti. E poi oggi Tabucchi mi manca.
Allora per parlare di fumetti, eccone uno da cui m'aspettavo poco e che invece si è rivelato sfizioso. Pénélope Bagieu ha tralasciato le sue piccole cronache femminili di questo secolo futile e, partendo da quelle, ha fatto un bel romanzetto grafico, divertente, intelligente, di forma grafica molto piacevole, da leggere mordicchiando polpette agli spinaci o arance alla cannella, perché non sempre dobbiamo parlare di tragedie.
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