venerdì 4 novembre 2011

Tacchi dadi e DATTERI

Prima di tutto vi dedico i datteri uniti ai tacchi  ai dadi (ma dadi da gioco o da cucina?).
Poi parlo di datteri veri.
I datteri sono un alimento completo. Ho letto (sarà vero?), forse sulle notiziole della «Settimana Enigmistica», che si potrebbe campare solo di latte e datteri, che suona bene quasi quanto tacchi e dadi.
Latte e datteri, sembra un cibo da paradiso terrestre...


Io a Nizza, quest'estate, ho ricomprato una mia scoperta dell'anno scorso: la pasta di datteri. Altro non è che il dattero un po' seccato, privato del nocciolo e ridotto a impasto denso, una mattonella concentrata.
Il ragazzo che me l'ha venduto (al supermercato dove li avevo trovati nel 2010 non li tenevano più, e ho fatto tante domande a tunisini e marocchini che facevano la spesa, finché il negozietto a due passi me l'ha indicato un bar specializzato in frutta), il ragazzo dicevo, mi ha raccomandato una ricetta che fa la sua mamma, lui non sa come, composta di due strati di burgul con in mezzo la pasta di datteri. Diceva: "Questa sì è colazione al mattino! Altro che croissant! Tu va voir..." e c'ha ragione, cioè ce l'avrebbe se sapessi fare sta cosa col burgul, ma poiché ho un ottimo ricettario mediorientale indagherò.
D'altra parte è questo il modo più diffuso di usar questa pasta, la stessa ricetta me la raccomandò anche una vecchia francese seduta al mio stesso tavolino a bere tè alla menta.
Invece la giovane signora simpatica del bar con la frutta, mi disse che suo marito ci faceva delle pallette schiacciate tra due mezze noci. Dolce semplicissimo, che andrebbe elaborato meglio, ma buono.
La virtù del dattero è che è zuccherino, ma meno dolce di altra frutta secca. 


Io che son poco da gateau e dolcetti ho pensato bene di adattare la pasta da datteri alla mia cucina preferita, quella che unisce dolce e salato, carne e frutta. 
A casa della nonna (mia mamma aveva abbandonato questo piatto, in famiglia, forse a mio papà, veneziano, non risultava gradito) si mangiava pollo alle prugne (ricordate il libro/film della Satrapi?). Il Pollo a tocchi si cuoceva con pezzi di cipolla e prugne disossate... vedrò di rifarlo poi vi racconto...
Allora ecco l'invenzione, ispirata al Medio Oriente... caspita! Ma ho sognato che un indiano mi diceva che il curry non è sapore dell'India! Scusate, è stato un flash...


POLPETTE DI DATTERI E CARNE

Ingredienti
x 2 o 3 persone


• 4 hg. di carne trita di manzo, abbastanza magra
• un cucchiaio da minestra di curry (abbondare se non è troppo piccante)
• una fettina di pasta di datteri (equivalente a due cucciai rasi da minestra)
se non ne trovate, potete usare datteri secchi normali, pestandoli e frullandoli (togliete la buccia se troppo secca)
• una bella manciata di pinoli
• q.b. di sale, pepe, aromi e sesamo nero (a gusto)




Procedimento
• Tagliare a pezzetti piccoli la pasta di datteri, più è fresca più è morbida e facile da lavorare.
• Unitela in una ciotola alla carne trita e agli altri ingredienti.

• Impastatela accuratamente. Il dattero si deve unire alla carne, senza restare, possibilmente, in pezzettti. La lavorazione è lunga e richiede pazienza e buone dita, altrimenti usate uno di marchingegni moderni. Io no. 
• farne poi delle polpettine rotonde, vedrete che il dattero rende molto compatto l'impasto.
• Ungere una grande teglia e mettervi le polpette, che vanno infornate a forno caldo (180° / 200°) per circa 15 minuti, facendole rotolare a metà cottura, per rendere omogeneo il calore.
• servire le polpette calde, accompagnandole con riso bollito o patate lesse. Vedrete che faranno un poco di caramello, e anche le piccole bruciacchiature sono gustose.


Per chi ama poco il dolce, basta diminuire la dose di datteri.


E da leggere?

Una cosa a sorpresa così come le polpette con i datteri. Le offrite e uno non s'aspetta quel dolce retrogusto sotto una faccia da osteria italiana.

Così è per il romanzo di Simenon Turista da banane. 


Mica nuovo, l'ho pescato su un banchetto di libri usati. Vi rovina Gauguin per tutta la vita. Mai più Noanoa...
Inoltre, visto il meteo in previsione, un vero capolavoro di Simenon è Pioggia sporca.
Ecco, se leggete questi libri avrete bisogno di datteri, per adddolcirvi. D'altra parte in Belgio (l'aggiungerò quando torno da Venezia, che ci vado domani) vendono una marmellata da formaggio che è fatta di mele, pere e frutta esotica, forse datteri... per quanto piccolo, il Belgio era uno di quegli imperi su cui non tramontava mai il sole.
Il blog si ribella e non mi posta immagini anche se minuscole... perciò i libri ve li cercate voi! :D

5 commenti:

  1. acc... averci pensato ieri!
    ho fatto delle polpettine fritte di macinato, cicoria, grana e uvetta... molto appetitose, ma niente in confronto alle tue!
    col burghul immagino si possa fare una sorta di riso-latte (magari facendo sciogliere nel latte bollente la pasta di datteri)... effettivamente sarebbe una bella e nutriente colazione...
    nel fine settimana voglio inventarmi qualcosa anch'io... ho giusto un panetto di pasta di datteri che mi sorride dal frigo... ;-)
    grazie ancora per la bella (e deliziosa) scoperta!

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  2. a sì, verdura ecarne vengono buonissime!
    buona l'idea del burgul + latte... e campare di quello un po' alla robinson...
    cmq non tenere il panetto in frigo, non serve finché è chiuso... e pure aperto dura :)

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  3. io i datteri li mangio così, come sono, dalla scatola. Certo che se qualcuno mi preparasse questa prelibatezza di carne e datteri, nonostante la carne, penso che l'assaggerei.
    Oggi ho fatto un piccolo intervento, quand'è finito qualcuno diceva falla parlare, un altro mi scrollava o magari mi toccava leggermente, non so, e diceva parla, dici qualcosa. Ho aperto un occhio e ho detto: tacchi dadi e datteri. C'è stato un po' di trambusto, qualcuno ha detto c'è qualcosa che non va, un altro ha ringhiato a un altro ma che ca..zo ci hai messo nella flebo. Cominciava a infastidirmi tutto 'sto trambusto, così ho alzato un sopracciglio e ho detto: scherzavo.

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  4. @lita, i tuoi commenti vanno raccolti in un blog a parte! o un libro... ma sei vegetariana?

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  5. Vegetariana? Non lo so neanch’io. Il mio rapporto col cibo è... atipico.
    No, nessuna patologia, né anoressia, né bulimia.
    Il fatto è che quello della nutrizione è sempre stato un momento di grande tensione a casa mia.
    Mia madre viveva l’atto del cucinare come una violenza (ma questo allora non potevo capirlo), e cucinava con rabbia e frustrazione. Ma dico, non è che nessuno di noi ( figli e marito) pretendesse qualcosa, pasta con l’olio o un uovo bollito, o cose così.
    La mattine prima d’andare a scuola era tragico.
    Sbatteva davanti una tazza di latte bollente e si doveva bere in un attimo, chè lei non sopportava vedere persone a tavola.
    Io comunque ora mangio in piedi, a casa. Se mi trovo altrove, costretta a stare a tavola, mi alzo e siedo in continuazione, senza pace.
    Però questa cook&(comic)book mi affascina tremendamente.
    Ah e la carne a volte la mangio sì. Ma solo di manzo e tagliata sottile. E ben cotta.

    P.S. no blog. A me piace scrivere solo a te :-)

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